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20 giorni a Coventry, parte 2°

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IL TEMPO. Cominciamo col più classico dei luoghi comuni. Oggi piove e credo sia la prima volta in questi 20 giorni. E infatti non sono uscita approfittandone per scrivere sul blog, cosa che un pò mi mancava.
Volete il bollettino metereologico di questo Agosto? Fa caldo dalle 10 del mattino a quando tramonta il sole e qui tramonta più tardi che in Italia. Dopodichè fa freddo, freddo da scarpe chiuse e felpa, ma vi sta parlando un’Italiana non dimenticatelo!
La cosa incredibile è che qui in UK può fare le 4 stagioni tutte in una giornata e già mi è capitato un paio di volte di assistere ad un fenomeno del genere. Quindi il consiglio che mi hanno dato e che do a voi è di uscire sempre con dietro una giacca, un ombrello e anche un foulard!

IL CIBO. Secondo stereotipo. Qui si trova tutto da ogni parte del mondo e per tutto intendo qualsiasi spezia, salsa, carne, frutta e verdura. Tutto.
Certo la salsiccia sembra più un wurstel e la pizza non merita tale nome ma ci si può sorvolare se si cucina a casa.
Cucinando tutti i giorni a pranzo e a cena non ho variato le mie abitudini anzi sto ampliando le mie conoscenze. Quando ne ho l’occasione (ovvero quando non devo cucinare anche a Lorenzo o ad Angelo) ne approfitto per provare gusti e prodotti delle altre culture che qui vendono in strada oppure da preparare a casa.
Proprio ieri mi domandavo: come ho fatto a vivere fin’ora senza del vero e delizioso Hummus?

LE PERSONE. La ricchezza più grande. Coventry è abitata da persone di qualsiasi cultura, razza e età. Non posso dire qualsiasi ceto sociale perchè è una città piuttosto ricca, gli stipendi mediamente alti e non si vedono molti mendicanti in giro o persone di bassa cultura (tra l’altro qui non esiste in lavoro in nero).
Gli anziani e i disabili girano, a volte a gruppi, su carrozzine elettriche perchè la città è anche a loro misura, gli automobilisti educati ed i mezzi di trasporto efficienti.
Qui vedi donne col Burqa, donne Indiane in abiti coloratissimi, ragazze di colore dal fisico atletico.
Nessuno è stressato e tutti sono sereni e sorridenti. Non sto scherzando.
Quando entri in un negozio ti si avvicina una persona e ti chiede “Buongiorno, come va? Hai avuto una buona giornata? Come posso esserti utile?” e te lo dice con un sorriso sincero.
Anche se chiami ad un servizio clienti riceverai la stessa cortesia, e nessuno fin’ora mi ha mai fatto sentire a disagio perchè non so parlare bene inglese o non ho capito una frase che mi è stata detta.
Il mio vicino di casa mi avrà ripetuto cento volte che per qualsiasi cosa posso bussare alla sua porta e più di una volta ha aiutato Angelo a portare in casa cose pesanti senza che gli venisse chiesto.
Beh questo per me conta tanto. Un mondo pieno di rispetto, rispetto della cultura, della capacità di ognuno di noi, è un posto sano dove far crescere mio figlio.

Mi fermo qui per ora, riprendiamo con altri argomenti la prossima volta!

Fonte dell’img: http://www.expo2015.org/magazine/it/cultura/i-cibi-proibiti-nella-storia-dell-uomo.html

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