Nelle mie disinvolte e casuali avventure alla ricerca di particolarità, tecnologia e poesia applicata alla moda e agli accessori, un po’ di tempo fa ero in quel di Milano e m’imbattei in una scarpa davvero strana indossata da una ragazza, di cui mettevo in dubbio la reazione statica: ma, contrariamete alle mie diffidenti occhiate-aspettative (affinchè almeno barcollasse), la ragazza in questione camminava meglio di me che indossavo comode ballerine, ed era del genere di donna degna di essere ricordata per peculiare geniale dettaglio che da stile.
Era in equilibrio perfetto su una United Nude.
Un progetto che interseca design, moda, architettura, United Nude è un brand fondato nel 2003 da Rem D Koolhaas, nipote dell’archistar, Galahad Clark, appartenente all’omonima famiglia proprietaria del famoso calzaturificio inglese.
Tali nobili premesse e promesse di design si traducono in forme che evocano la storia dell’arredo: come la scarpa “Eamz” ispirata alla famosa sedia di Eams o la “Mobius”che ricalca le sinuosità della famosa poltrona Barcellona di Mies Van de Rohe, e tante altre scarpe nascono da tante altre contaminazioni.
L’impiego di materiali innovativi (ad esempio il kevlar, fibra sintetica che a parità di peso è 5 volte più resistente dell’acciaio), l’uso di un processo informatico semi-automatico per dare origine alla manipolazione tridimensionale degli oggetti-scarpe, l’applicazione di laser per la creazione di pattern sui tessuti, sono elementi di una vera è propria design revolution.
Racconto di questo brand non solo per l’indubbia estetica moderna e innovazione, ma anche per sfatare alcuni miti, come il fatto che queste scarpe di design non sono solo insolitamente belle ma anch ecomode (anzi comodissime e fidatevi perché ne ho 3 paia); che i figli di papà a volte possono non seguire la facile strada spianata ma creare percorsi alternativi di successo grazie ad idee fresche e giovani.
Link: http://www.unitednude.com/
Questo post è stato scritto da Maria Anna Napoletano
Molto interessante. Il binomio archistar – fashion design è stato sposato anche dal brande brasiliano Melissa.Ecco un modello di Zaha Adid http://www.bookofjoe.com/images/2008/08/22/1dgrfdr.jpge uno di Karim Rashidhttp://www.architetturaedesign.it/wp-content/uploads/2007/03/karim-rashid-high-heels-melissa.jpg
Cara Marita, hai vinto un premio per aver lasciato il primo commento a questo blog!Visto che anche tu sei un'archistar (!) sono curiosa di sapere in quale modello di scarpa ti cimenteresti!
..ma non vale!! si sa che le scarpe ufficiali di noi architetti sono le converse all star e che non ne amerai altre al di fuori di loro!! 😛 E preferibilmente che siano accompagnate da sciarpa e giacca con le toppe, così la divisa da lavoro è completa!! 😉